CROCE

Il ritorno all'idealismo

 

Formatosi a contatto con l'hegelismo napoletano ( in particolare con Bertrando Spaventa e Francesco De Sanctis), Croce si inserisce nel movimento di reazione contro il Positivismo.

Per influsso di A. Labriola si impegna in una discussione critica sul marxismo. Solo successivamente, nel primo decennio del Novecento, giunge all'elaborazione di un sistema filosofico che si richiama all'idealismo, secondo cui il finito è ricondotto all'infinito e la realtà è intesa come Spirito.

Di Hegel, in particolare, Croce accetta l'identità di ragione e realtà, di essere e dover essere; la negazione del razionalismo astratto; l'idea della storia come attuazione della ragione.

A Hegel, tuttavia, Croce rimprovera di aver ammesso la possibilità della natura come "altro dallo spirito" ( nel suo pensiero troviamo quindi un abbandono dei problemi della natura e un divorzio tra la filosofia e la scienza) e di aver abusato della "dialettica degli opposti" (cui sovrappone la "dialettica dei distinti").